Il nuovo decreto sulle armi …

… abbiamo chiesto il parere del giudice Edoardo Mori.

 

 

Per la serie: “Armi&Strumenti – MP3 ON AIR”, proseguiamo con le interviste a personaggi qualificati del settore armi.

In questa occasione abbiamo raccolto l’autorevole parere del dr. Edoardo Mori. Il dr. Mori, magistrato di cassazione a Bolzano, è uno dei massimi esperti in merito ai problemi giuridici relativi alla detenzione ed uso delle armi, egli è anche curatore del noto sito earmi.it

Con il supporto del dr. Mori abbiamo approfondito alcuni aspetti del decreto legislativo legato al recepimento della direttiva europea 2008/51 in materia d’armi. Decreto che preoccupa e non poco, tutti gli appassionati.

Tra gli argomenti:

  • Le ragioni della direttiva europea 2008/51
  • I cambiamenti introdotti dal decreto per il tiratore sportivo
  • I casi di vessazione nelle denunce di detenzione
  • FISAT: una tra le poche associazioni attive in difesa dei tiratori (parte da ascoltare con molta attenzione)
  • I paradossi del 9 Parabellum e delle armi soft-air
  • Importanti variazioni per le armi a salve e molto altro …

Per scaricare l’intervista clicca sull’immagine in fondo all’articolo. Ritorna spesso a visitarci e iscriviti alla mailing list per mantenerti aggiornato e sapere quando saranno disponibili nuovi contenuti (riempi il form sulla colonna laterale e riceverai I bonus di Armi&Strumenti).



 

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(music by www.pacdv.com)

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Risorse esterne:

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Il sito Armi&Strumenti rimane ovviamente disponibile per eventuali repliche all’intervista qui pubblicata.
 


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12 Commenti

  1. Aligi

    Concordo con il Dott.Edoardo modifiche stupide per creare confusione sia al privato cittadino che aquista un’arma che per gli operatori armieri

  2. Mimmo

    Di questo passo finiremo per sparare con le cerbottante fra una decina di anni.

    Finchè ci saranno vecchiacci ignoranti al governo sarà semppre più nera, seguiamo l’esempio di FISAT, dobbiamo fare voce grossa, farci sentire…..

    E soprattutto bisogna SMETTERLA di dare addosso agli onesti detentori di armi, etichettandoli come dei “criminali preventivi” perchè questa mentalità è sbagliata ed anticostituzionale.

  3. Salvatore

    Considerate le premesse, poteva finirci anche peggio!!
    E’ necessario tuttavia non abbassare la guardia e continuare con la mobilitazione affinchè i decreti attuativi che il Ministero degli interni, anche in concorso con altri,dovrà emanare (requisiti psicofisici per la detenzione e il porto delle armi, prescrizioni per la custodia delle armi, documentazione da alleghare alla richiesta, all’autorità di P.S., di autorizzazione al funzionamento per i poligoni privati, ecc…) non si trasformino in insopportabili forche caudine per i cittadini onesti.

  4. Gabriele

    Grazie al Dott. Mori per la semplificazione con la quale ha esposto l’argomento e grazie al sito Armi & Strumenti per averci messo a disposizione di queste, e non solo, informazioni.
    Ritengo che, come in tutte le cose, il buon senso possa evitare spiacevoli conseguenze.
    Poche, buone e CHIARE regole condivise da chi deve garantire la SICUREZZA e la liberta di praticare uno sport sia la soluzione migliore.
    OCCORRE METTERSI INTORNO AD UN TAVOLO TUTTI.
    Ma purtroppo …..se si fa così qualcuno perderebbe il proprio potere anziché pensare a risolvere il problema (se poi il problema esiste veramente).

    Saluti e Buone Feste a Tutti
    Gabriele

  5. nildo

    In un paese dove se ti rubano l’arma dall’auto
    quello che ha delle beghe sei tu,cosa ci si poteva aspettare(giustizia o norme intelligenti forse?)? Siamo seri!
    Andassero a controllare i delinquenti!!!!!

  6. Lorenzo

    E’ mia opinione personale non accanirsi contro chi, con pochi mezzi e pochi incentivi è tenuto a controllare…. forse, il male del nostro amato paese, sono i politici e suoi burocrati non sempre all’altezza delle situazioni.
    Grazie comunque alla Fisat, al sempre stimato Dott. Mori e Armi&Strumenti.

  7. Burt Gummer

    Colorare in rosso la parte frontale delle armi da softair vuol dire devastare la parte più bella di questo sport, ossia la mimetizzazione… è proprio vero leggi fatte da chi non ne sa nulla, quanta ignoranza in italia, invece di cercare gli assassini fanno regolamenti che ledono la libertà degli onesti cittadini! Bisogna fare qualcosa!

  8. Giammaria

    Vi seguo con interesse e mi piacerebbe saperne di più…

  9. DedicatedS

    Restando per con i piedi per terra e aderenti a ci che ha scritto la norma del decreto antiterrorismo il quale fa specifico riferimento alla categoria ufficiale B7 della direttiva europea, si deve concludere che la norma si applica solo ai modelli di arma che sono stati catalogati o classificati come rientranti nella categoria B7. Il che significa che la valutazione sulla somiglianza delegata al Banco di prova e non davvero affidata all’appuntato o perito, o magistrato Cacace di turno.

  10. DedicatedS

    Un tempo se un giurista avesse scritto una frase come quella sopra riportata, lo avrebbero messo alla gogna in piazza, esposto al lancio di uova marce ed escrementi, perché avrebbe dimostrato la sua totale inettitudine! Vuol dire che i caricatori, liberi per volere della direttiva europea, devono invece essere denunziati se sono a più di 5 colpi per le armi lunghe e a più di 15 colpi per le armi corte, anche se essi sono approvati per armi sportive o per le repliche.

  11. Hosting

    Se cade quest’ipotesi, si deve pensare che le norme siano state adottate proprio nel rispetto del contenuto del decreto il quale sarebbe anticostituzionale se avesse invece adottato norme che con la lotta al terrorismo non c’entra proprio nulla. I terroristi in genere sono meglio armati della polizia, anche perché hanno finanziatori ben più ricchi, e quindi non credo che abbiano problemi a procurarsi armi da guerra col caricatore lungo un braccio.

  12. Nicola Bettetini

    Ogni generazione si troverà ad affrontare nuovi problemi, a volte insormontabili a volte risolvibili. A volte si affronteranno driblando gli ordini, a volte, invece, si rimarrà fermi al palo subendone tutti i danni tanatologici.
    Una volta il “cretino” era 1 su 100, nessuno se ne accorgeva. Ora sono così tanti che potrebbe essere facile confondersi.
    … “un cretino”

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